venerdì 24 febbraio 2012

Sogno di una notte di fine estate ovvero alieni a bordo - 2a parte

Un uomo mi avvicina. E' grosso di corporatura ed ha i capelli brizzolati. Poco prima l'avevo visto accanto alle apparecchiature e so che è un membro dell'equipaggio, probabilmente un macchinista.
Lo informo della situazione e gli dico che non deve fare uscire le donne dal laboratorio per nessuna ragione. Io non posso fermarmi lì perchè devo continuare la caccia.
E' un uomo affidabile ed ho fiducia che farà buona guardia. Lui non parla, ma con la testa mi fa segno di aver ben capito mentre si avvia verso la vetrata. Noto allora che il suo braccio destro è storpio e più corto dell'altro, segno che si è già scontrato con gli alieni e ne ha riportato quel danno. Ciò lo rende maggiormente idoneo a quel compito perchè, sopravvissuto ad un primo attacco, sa bene come fare a difendersi e certamente è ben agguerrito ed aha voglia di fargliela
pagare.

Vado verso le apparecchiature dove nel frattempo sono arrivati altri tre marinai che vedo indaffarati a cercare di capire come farle funzionare ora che il personale addetto è stato messo fuori gioco.

Sono cauta perchè mi rendo conto che a questo punto è diventato difficile distinguere chi è ancora se stesso da chi è stato preso dagli alieni. Decido pertanto di non svelare le mie reali intenzioni e, per non destare sospetti, mi comporto come se tutto fosse normale. Scambiamo due parole sui loro progressi in quella postazione e, senza lasciargli il tempo di farmi domande, mi congedo con la scusa che devo andare a rapporto.

Incrociatore in mare al tramontoMi allontano e scendo ad un ponte inferiore alla ricerca di un posto tranquillo dove poter riflettere sul da farsi. Entro in una cabina ed apro una finestra interamente in metallo come quelle dei mezzi blindati. Si apre a spinta dal basso e posso vedere il mare sotto di noi.
Mi irrigidisco nel sentire la porta alle mie spalle che si apre. Mi giro di fianco tenendo un braccio appoggiato all'apertura della finestra per assumere un atteggiamento naturale. L'alieno, che di alieno si tratta, si affaccia all'interno, mi guarda, con gli occhi percorre velocemente la stanza e, non notando niente di anormale, mi saluta e prosegue il suo giro di ispezione.
Tiro un sospiro di sollievo. Non ha capito chi sono, ma è meglio che mi tolga di lì in fretta e mi trovi un rifugio sicuro. Oramai sapranno che sono a bordo e mi staranno cercando.

Con circospezione percorro dei corridoi mantenendomi il più possibile nell'ombra. Un uomo furtivo si sporge da dietro un angolo e mi fa dei cenni per indicarmi un percorso. Capisco allora che non sono rimasta sola. Altri sono sopravvissuti e posso contare sul loro appoggio per rimanere nascosta il tempo necessario.
Apro una porta alla mia destra ed entro nella piccola cabina. Anche qui apro la finestra in metallo e mi sporgo per guardare: tutto intorno si vede solo il mare, niente terra in vista, come immaginavo.
Il mare è calmo, animato solo dal luccichio dei riflessi del sole del tardo pomeriggio.

Rifletto che ciò va bene, abbiamo ancora tempo per agire prima di arrivare a destinazione.
Sì, c'è ancora tempo.


sabato 18 febbraio 2012

Sogno di una notte di fine estate ovvero alieni a bordo - 1a parte

Cammino lungo uno stretto corridoio. Le pareti sono di metallo grigio e non ci sono finestre, solo alcune porte, anch’esse in metallo. Avverto del movimento sotto ai miei piedi, come un leggero rollio che rende la mia andatura un po’ dondolante. Ma sì, ora ricordo, sono a bordo di un incrociatore.

Illustrazione incrociatore Duca AbruzziAllungo il passo perché devo raggiungere gli altri. Apro una porta alla mia destra ed entro in una stanza che è stata designata come sala comandi e dove la riunione a cui devo attendere è già iniziata. Gli ufficiali e alcuni membri dell’equipaggio presenti indossano abiti civili, non militari, e si respira la tensione per il fatto grave che sta accadendo a bordo: ci sono delle presenze aliene che vogliono impadronirsi della nave ed operano impossessandosi dei corpi delle persone per poi sostituirsi ad esse.
Gli abiti civili servono per confonderli perché ovviamente cercheranno prima di catturare gli ufficiali per poter governare la nave.
In qualche modo dobbiamo affrontare la situazione ed impedire che ciò avvenga. Dobbiamo smascherarli prima che riescano nel loro intento, ma sappiamo che hanno già iniziato a mescolarsi tra di noi occupando i corpi di alcuni compagni caduti.
Parliamo, cerchiamo soluzioni e strategie da mettere in atto.

Improvvisamente entra un uomo trafelato dicendo quasi urlando che gli alieni vogliono rilasciare
una sostanza nell’aria facendola passare per i condotti integrati nella struttura.
Memore di un’esperienza passata, intervengo dicendo che dobbiamo fermarli immediatamente perché si tratta di una sostanza tossica. E’ troppo tardi, la sostanza, che si manifesta in forma di eteree sfere bianche sospese nell’aria prima di dissolversi in gas, è già stata rilasciata e non c’è tempo per correre ai ripari.

Incrociatore in navigazioneAttorno a me vedo alcune persone accasciarsi al suolo. Mi inchino su una ragazza che si tiene sollevata col dorso contro una parete, e la sollecito a non lasciarsi andare, a reagire. Lei mi fa cenno di sì col capo.
Mi rialzo e realizzo che a me, come ad alcuni altri presenti, il gas non sta facendo effetto, perlomeno a quel livello di contaminazione, ma non sappiamo fino a che punto siamo immuni e cosa ci succederebbe se il gas continuasse a diffondersi, per cui decidiamo che è meglio che ci affrettiamo ad individuare le persone prese dagli alieni per neutralizzarle fintanto che siamo in grado di farlo.
Prima però vado di corsa a verificare le apparecchiature scientifiche di bordo. Ripercorro il corridoio a ritroso ed esco dalla porta in fondo che porta in una sala tecnica. Un po’ più in là sulla mia destra e a ridosso della parete ci sono le postazioni scientifiche. Lì due ricercatrici sono all’opera per cercare di fermare la fuga di gas operata dagli alieni e mi riferiscono che sono a buon punto.
Ne prendo atto e mi allontano per raggiungere gli altri: siamo un gruppetto di quattro e assieme iniziamo la caccia agli alieni in giro per la nave.

Poco dopo l’istinto mi dice di tornare alla sala tecnica in quanto è uno dei punti strategici più appetibili per possibili invasori e, come entro nella sala, noto che le due ricercatrici non ci sono più. Giro lo sguardo e le vedo dietro ad una vetrata che separa un piccolo laboratorio situato sul lato opposto rispetto alle apparecchiature. Alle loro spalle c’è la ragazza che avevo lasciato a terra nella sala comandi.
La mia gioia nel vederla viva si smorza subito al suo strano sorriso che fa apparire il suo volto una maschera. Le due ricercatrici mi fanno dei cenni da cui capisco che sono state catturate dagli alieni e che la ragazza è uno di loro. In qualche modo, sapendo di essere perdute, si sono rinchiuse nel laboratorio per impedire all’aliena di fare altre vittime.
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sabato 11 febbraio 2012

LASCIATE BRICIOLE SUI DAVANZALI, GLI UCCELLI MUOIONO

Passero nella neve
Il freddo intenso di queste settimane sta colpendo anche gli animali selvatici con un aumento terrificante di morti per fame e assideramento.
In questa situazione l'Enpa e la Lipu stanno lanciando degli appelli per cercare di aiutare queste creature a superare il periodo ed io li inoltro qui di seguito nella speranza che questo possa essere un ulteriore piccolo contributo.
In realtà non ci vuole molto per dare una mano a chiunque si trovi in difficoltà, sia esso un essere umano o un animale, basta non girare la testa per far finta di non aver visto.
Una coperta a un senzatetto o una manciata di semi ai passeri, per molti di noi non sono niente, ma possono cambiare la vita di chi li riceve.
Ogni piccolo gesto conta per dare a questo Mondo la possibilità di sopravvivere, specialmente in quest'epoca buia che stiamo attraversando.

Appello Enpa
L'Enpa si rivolge agli italiani: "Briciole di pane o frutta secca sul davanzale, sul terrazzo o nei parchi pubblici. Aiutiamo gli uccelli a non morire"

Ecco alcuni esempi di possibili menu tratti dal sito dell'Enpa:

CINCIALLEGRE: arachidi non salate;
PICCHI: carne cruda;
PASSERI e MERLI: briciole di dolci e piccole granaglie;
MERLI e PETTIROSSI: croste di formaggio tagliate a piccoli cubetti;
TORDI, STORNI e PETTIROSSI: frutta fresca;
FRINGUELLI e CAPINERE: semi di girasole, fiocchi di cereali, dolci sminuzzati

Psserotti nella neve
FREDDO INTENSO, GELO E NEVE, APPELLO DELLA LIPU: “ESPORRE MANGIATOIE CON GRASSO,SEMI E BRICIOLE DOLCI SU BALCONI, DAVANZALI E NEI GIARDINI”

Allertati i centri recupero fauna selvatica gestiti dall’associazione
Centri di recupero della fauna selvatica allertati e un invito a rifornire di briciole dolci e pezzetti di grasso balconi, davanzali e giardini. L’appello è della LIPU-BirdLife Italia, per aiutare la fauna selvatica che potrebbe trovarsi nei prossimi giorni in grave difficoltà a causa della neve e del gelo che fanno scarseggiare il cibo.

In questi giorni – sottolinea la LIPU - è molto utile, per aiutare pettirossi, merli, cince, passeri e verdoni, esporre una o più mangiatoie su davanzali e balconi o in giardino, dotandole di pezzetti di grasso e carne, croste di formaggio, frutta fresca e secca, briciole dolci, miscele di semi.

Le mangiatoie si possono anche realizzare in casa con materiali di recupero quali bottiglie di plastica, retine per agrumi o ortaggi o cartoni del latte. Vanno rifornite regolarmente, senza riempirle con quantità eccessive di cibo (che potrebbe deteriorarsi) e senza esporre mai cibo salato o piccante in quanto risulta tossico per gli uccelli.

La mangiatoia va appoggiata direttamente sul terreno, se disponiamo di un giardino grande e non frequentato da gatti; altrimenti va installata su un palo di ferro zincato a circa 1,5 metri di altezza. Quelle da appendere sono ottime per chi ha un balcone, ma si possono anche attaccare ai rami degli alberi.

“I nostri 12 centri recupero della fauna selvatica sono allertati per questa ondata di freddo che durerà diversi giorni – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU – Coloro che ritrovassero animali selvatici in difficoltà sono pregati di contattare il centro recupero più vicino, il cui elenco è disponibile sul nostro sito www.lipu.it, oppure, se troppo distante, le polizie provinciali o il Corpo forestale dello Stato. Domani sarò al nostro Centro recupero La Fagiana di Milano per fare il punto della situazione con i volontari”.

Numerose specie di uccelli insettivori cambiano in inverno per necessità la propria dieta: merlo, pettirosso, capinera e passera scopaiola si nutrono di briciole dolci (per esempio panettone e plum-cake), biscotti e frutta fresca; cinciarella, cinciallegra e picchio muratore di arachidi non salate, semi di girasole, pinoli sgusciati, frutta secca tritata (noci e nocciole). Per uccelli granivori come passera d’Italia, fringuello, verdone e cardellino miscele di semi vari (miglio, canapa, avena, frumento), semi di girasole, mais spezzato.

Comunicato stampa della Lipu, Parma, 3 febbraio 2012



FREDDO E MALTEMPO: E’ EMERGENZA PER AIRONI, RAPACI E PICCOLI UCCELLI.NUOVO APPELLO LIPU: “RACCOGLIERE ANIMALI IN DIFFICOLTA’
ED ESPORRE ACQUA, BRICIOLE DOLCI E FRUTTA SECCA”

La LIPU rinnova l’appello ad aiutare animali in difficoltà e a esporre su balconi e davanzali (o in mangiatoie nei giardini ad almeno 1,5 metri di altezza da terra) pezzetti di grasso e carne, croste di formaggio, frutta fresca e secca, briciole dolci, miscele di semi. Aggiungendo anche acqua (quella disponibile è spesso ghiacciata) ed evitando il pane, che sazia gli uccelli ma non li nutre.

“L’emergenza durerà ancora – sottolinea il presidente LIPU Fulvio Mamone Capria – Con un semplice gesto, come mettere briciole e pezzetti di grasso sul balcone, possiamo aiutare tante specie di uccelli che rischiano di non sopravvivere a questo freddo eccezionale. La mobilitazione dei nostri volontari per salvare più esemplari sta crescendo in queste ore, e stiamo seguendo continuamente la situazione”.

Comunicato stampa della Lipu, Parma, 8 febbraio 2012

Scoiattolo nella neve
Ci sono anch'io!

giovedì 2 febbraio 2012

Per vivere sani

Un'amica mi ha inviato un'e-mail con il testo che trascrivo qui sotto. L'ho trovato piacevolmente ironico forse perchè sono una persona attenta alle mie scelte alimentari, cosmetiche etc., insomma cerco di informarmi e di utilizzare quello che ritengo più salutare o quanto meno di ridurre al massimo il consumo di beni potenzialmente dannosi per la salute. Certamente seguo i miei principi senza diventare né ossessiva né compulsiva ... almeno spero che sia così.

Non conosco l'autore di questo testo sicchè non posso farne menzione.

Tazza di te con frutta
Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio. Anche un'arancia per la vitamina C e una tazza di té verde senza zucchero per prevenire il diabete.

Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d'acqua (sì, e poi espellerli, che richiede il doppio del tempo che hai perso per berli).

Tutti i giorni bisogna bere un Actimel o mangiare uno yogurt per avere gli 'L.Casei Defensis', che nessuno sa bene che cosa sono però sembra che se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo di questi bacilli (?!) tutti i giorni, inizi a vedere sfocato.

Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'infarto, e un bicchiere di vino rosso, sempre contro l'infarto ed un altro di bianco, per il sistema nervoso, ed uno di birra, che già non mi ricordo più a cosa serva.

Se li bevi tutti insieme, ti può dare un'emorragia cerebrale, però non ti preoccupare, perché tanto non te ne renderai neanche conto.

Birra vino bianco e vino rosso
Tutti i giorni bisogna mangiare fibra, molta, moltissima fibra, finché riesci a...espellere un maglione.

Si devono fare tra i 4 e 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 10 volte ogni boccone. Facendo i calcoli, solo per mangiare se ne vanno quasi 5 ore.

Ah, e dopo ogni pasto bisogna lavarsi i denti, ossia dopo l'Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo la banana i denti... e così via finché ti rimangono 3 denti in bocca; senza dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le gengive, il risciacquo con Listerine...

Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, più le 5 necessarie per mangiare, 21. Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico.

Secondo le statistiche, vediamo la tele per tre ore al giorno. Già, non si può, però tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora (attenzione: dopo 15 minuti torna indietro, altrimenti la mezz'ora diventa una).

Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante, bisogna innaffiarle tutti i giorni. Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica.

Ah! se si riesce a tenere il ritmo, si deve fare l'amore tutti i giorni, però senza cadere nella routine: bisogna essere innovatori, creativi, e rinnovare la seduzione continuamente.

Bisogna anche avere il tempo di spazzare per terra, lavare i piatti, i panni, e non parliamo se hai un cane o ... dei FIGLI???

Insomma, per farla breve, i conti danno 29 ore al giorno, minuto più minuto meno. L'unica possibilità che mi viene in mente per comprimere i tempi è fare varie cose contemporaneamente.
Per esempio: ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta così ti bevi i due litri d'acqua. Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l'amore (tantrico) col compagno/a che nel frattempo guarda la tele e ti racconta, mentre tu lavi per terra.

Ti è rimasta una mano libera?? Chiama i tuoi amici! E i tuoi genitori. Bevi il vino (dopo aver chiamato i tuoi senz'altro ne avrai bisogno). Il BioPuritas con la mela te lo può dare il tuo compagno/a, mentre si mangia la banana con l'Actimel, e domani fate cambio.

Però se ti rimangono due minuti liberi, invia questo messaggio ai tuoi Amici (che bisogna annaffiare come una pianta).

Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d'acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, già non so più cosa sto facendo ... però devo andare urgentemente al bagno.

E ne approfitto per lavarmi i denti....

SE TI HO GIÁ MANDATO QUESTO MESSAGGIO, PERDONAMI PERÓ É L'ALZHEIMER, CHE NONOSTANTE TUTTE LE CURE NON SONO RIUSCITO A COMBATTERE.