sabato 31 dicembre 2011

BUON ANNO 2012

Capodanno con le colombe bianche
Benché l'anno che si conclude sia stato pesante per molti, troppi di noi, e non sento una gran voglia di festeggiare, questa notte di passaggio tra un Tempo e l'altro è una finestra aperta alla Speranza. E' una notte speciale in cui si può pensare di cancellare il passato per ricominciare con una vita migliore.
L'immagine che ho scelto esprime l'augurio che voglio fare a tutti per il 2012:

Pace nei cuori, nelle menti e nello Spirito.
Pace anteposta alle guerre, alle ingiustizie e alle sofferenze di ogni sorta.
Pace dal turbinio di informazioni che ci saturano la vita.
Pace per la salvaguardia del nostro Pianeta e di tutti coloro, uomini, animali e piante che vi abitano.
Pace nella quotidianità della vita, nelle nostre case e con tutti quelli che incrociamo nel nostro cammino.
Pace al Mondo intero.

Auguri a tutti!
Marie-Jeanne

domenica 18 dicembre 2011

La storia di un sogno

Molto tempo fa un uomo di nome Golia viveva nel suo mondo di fantasia.
Certo, mangiava, beveva e dormiva come tutti gli altri del suo tempo, ma era speciale: studiava la musica nella Natura ascoltando i suoni delle piante, parlando con gli uccelli e componendo l'armonia della Vita.

Lo stagno di GoliaStava ore ed ore seduto sulle rive di uno stagno ad ascoltare il vento che sussurra tra le foglie ed il silenzio dei fiori che sbocciano.
Passò molte notti a guardare le Stelle e a sognare il sogno di Luce e Gioia.
La sua musica era così deliziosa che gli Spiriti della Natura decisero di aprire per lui il Grande Velo e di mostragli il luogo dei suoi sogni. O forse semplicemente i suoi occhi divennero così acuti da permettergli di vedere tra gli alberi le ombre di questa nuova dimensione.
Fatto sta che voleva condividere la sua meravigliosa scoperta con i suoi contemporanei, ma questi chiusero le loro porte chiamandolo pazzo e visionario. Sconfortato Golia sLa tristezza di Goliai isolò nella sua Foresta Incantata fatta di suoni e di visioni, ma la felicità se n'era andata lasciando il posto al rammarico di non poter comunicare ciò che ormai stava seppellendo nel fondo della sua Anima.

Morì per tanta tristezza, ma uno Spirito gli parlò accompagnandolo nel suo viaggio attraverso l'Altra Parte. Gli disse che non era finita e che al momento giusto sarebbe tornato sulla Terra per compiere la sua missione. Era solo questione di tempo.

Sono passati anni e secoli da allora ed ora Golia è pronto a tornare.
Non lo conosci ancora? Allora prova a guardare nel profondo di te stesso e lì lo troverai assieme a tutte le tue memorie. Lui è quella piccola e timida luce nella parte nascosta della tua Anima che chiede soltanto di essere ascoltata ed ora è il momento di farlo!

domenica 11 dicembre 2011

Achillea millefolium

Achillea millefoliumNel sogno sono stata avvicinata da una donna dai capelli grigi scompigliati e che nell'aspetto mi ricordava una via di mezzo tra la fata madrina di Cenerentola ed una strega, la quale mi ha detto che per stare bene avevo bisogno di farmi delle tisane di achillea.
Io credo nei sogni e non appena possibile sono passata in erboristeria a prenderne un po', intanto per provare, ripromettendomi di ricercare quali fossero i benefici di questa pianta e perchè mi veniva consigliata così caldamente. Questo ammesso che la spiegazione risiedesse nel valore tradizionale dell'achillea piuttosto che nella sua carica energetica sottile.

L'achillea millefolium, questo il nome corretto, conosciuta anche come millefoglie, sanguinella e altro, è una pianta perenne comune, facilmente reperibile nei campi, nei prati e ai margini dei boschi tanto da essere considerata un'infestante.
Il nome le deriva dall'eroe greco Achille che, secondo la leggenda, sarebbe stato istruito dal centauro Chirone ad utilizzarla per curare le ferite. Tuttora la medicina popolare attribuisce all'achillea proprietà emostatiche.
Oltre a questo ha anche proprietà digestivo/stomachiche, emmenagoghe, vasoprotettrici, antispasmodiche, toniche, astringenti, vasodilatatrici periferiche ed ipotensive.
Trova dunque impiego in un largo numero di affezioni che possono interessare vari sistemi del corpo.

Per cAchillea millefolium fioreitarne alcuni:
- digestione difficile, colite spastica, spasmi gastrointestinali;
- spasmi uterini, mestruazioni dolorose, dismenorrea, disturbi della menopausa;
- fragilità capillare, insufficienza circolatoria e venosa;
- ulcere varicose, emorroidi, ragadi, emorragie, epistassi, ferite (applicazioni locali di succo fresco, cataplasmi oppure decotto di piante secche);
- insufficienza epatobiliare e intossicazione del fegato;
- atonia, dolori reumatici.

In cosmesi se ne raccomanda l'infuso per risciacquare i capelli contro la forfora, come rinforzante del cuoio capelluto e per attivare la crescita dei capelli.

Avvertenze
L'achillea fa parte della famglia delle Composite ed alcune persone sensibili a questo gruppo di piante possono essere allergiche ai suoi principi attivi, sia se usata internamente che esternamente.
Inoltre svolge delle azioni che interagiscono o sono incompatibili con alcuni farmaci (ad esempio
anticoagulanti e ipotensivi).
E' sempre utile consigliarsi con il proprio medico prima di assumere qualsiasi tipo di pianta o suo derivato.


Curiosità

L'achilleAchillea millefoliuma, attraverso alcune sostanze secrete dalle sue radici, tra cui l'acido salicilico, rinforza le piante vicine aumentandone la resistenza alle malattie. L'infuso usato per innaffiare diventa un buon fertilizzante.

I Cinesi utilizzano i fusti di achillea nel rituale sacro de I Ching. Questi costituiscono le 50 bacchette (Che Pou) impiegate per formare gli esagrammi da cui ottenere il responso secondo la tradizione del libro delle mutazioni.

In magia l'achillea è considerata una pianta molto potente che protegge dalle negatività e guarisce dalle malattie. Si brucia per purificare luoghi e persone.


Conclusioni

Continuo a prendere la mia tisana di achillea perchè ho notato che mi è senz'altro utile nella digestione e come vasoprotettore.
Non amo particolarmente il suo sapore per cui nella preparazione aggiungo un po' di malva e a volte anche qualche fogliolina di erba luigia (verbena odorosa) con un ottimo risultato.

venerdì 2 dicembre 2011

Jesus Christ Superstar e gli anni 70

In visita presso la Casa Editrice Campanotto di Udine, mentre giravo per il magazzino, mi è balzato all'occhio un libro che in qualche modo porta con sè qualcosa della mia adolescenza.
Il titolo: Jesus Christ Superstar di Tim Rice, e contiene la trascrizione integrale dei testi poetici del musical, con a fronte la traduzione in italiano.
Considerata una delle migliori e senz'altro la più famosa tra le opere rock di tutti i tempi, il film uscì sul grande schermo nel 1973, sulla scia del successo dell'omonimo musical.

Istintivamente ho aperto il libro ed ho cominciato a canticchiare seguendo i testi. Che bello, per un momento sono tornata ad essere la ragazzina di tanti anni fa, quell'essere spensierato che non avvertiva ancora il peso della vita sulle spalle!

Jesus Christ Superstar - Ted Neeley
Chi ha vissuto quel tempo e come me amava il pop ed il rock, sa probabilmente di cosa parlo. Per gli altri posso solo dire che oggi hanno tanta tecnologia a disposizione, ma si sono persi un bel periodo in cui ai giovani era ancora permesso sognare di un mondo migliore. Che poi, a ben pensarci in retrospettiva, quel mondo non era poi così male, anzi credo che vi era molta più gioia di adesso.
C'erano i movimenti degli hippies e dei figli dei fiori, c'era tanta buona musica in giro e soprattutto eravamo tutti consapevoli di avere un futuro. Nessun dubbio al riguardo!
Le cose però non sono proprio andate così bene come si pensava (almeno per molti). Forse abbiamo sprecato le occasioni non sapendo come sfruttare al meglio le potenzialità che il periodo storico ci metteva a disposizione e la grande macina del consumismo ci ha incastrati tutti, compresi gli hippies che a 30 anni si sono tagliati i capelli e, indossata giacca e cravatta, sono diventati yuppies!

Restano i ricordi, non da vivere come una zavorra che ci ancori al passato, ma da prendere come spunto per trovare lo slancio verso il futuro sognato, perchè è vero che stiamo attraversando un'epoca grigia, ma proprio per questo possiamo ritrovare la nostra energia solo nei sogni.
E' così che un piccolo libro diventa il veicolo per fare questo viaggio e credo sia inutile dire che ora è a casa mia, qui accanto sulla mia scrivania dove posso sfogliarlo quando sento il bisogno di una breve pausa dalla quotidianità.

Se anche a voi piace l'idea di possedere questo frammento della storia del rock e degli anni 70, lasciatemi un commento o mandatemi un'e-mail.

venerdì 25 novembre 2011

Due passi a Berlino

Berlino - Porta di Brandeburgo
Berlino è la Germania che non ci si aspetta. Città cosmopolita a tratti caotica e a tratti così quieta, appartiene a tutti e a nessuno nello stesso tempo.
In ogni quartiere si respira un'aria diversa e a volte basta girare l'angolo della strada per ritrovarsi immersi in un'atmosfera distinta: quello che era due passi prima è svanito per lasciare il posto ad altre energie in un susseguirsi di sensazioni che sono lì solo per essere colte.
Si vive, si cammina, si lavora in questa città che pare sospesa tra mondi distanti.
Berlino ti accoglie e ti guarda con l'occhio cangiante delle sue realtà, a volte benevolo, altre indifferente. E' triste e allegra, carica del peso della sua storia, ma coraggiosamente aperta al futuro. E fa quasi tenerezza in questo suo respiro di speranza quando sembra dissolversi avvolta dalla nebbia.

Berlino nella nebbia
Berlino - Torre della Televisione - Alexander Platz
Berlino - Carrozza
Berlino - Triciclo
Camminare per le strade di Berlino mi ha fatto pensare a La città sottile del Banco del Mutuo Soccorso, una canzone che trovo le si addica:

Berlino - Tram
LA CITTA' SOTTILE

Tu chi sei, città non città

che vivi appesa in giù alle tue corde d'aria ferma.
Travi, tubi senza dimensioni,
freddi quarzi invecchiati.
I tuoi mille ascensori di carta velina
che vanno su e giù senza posa,
nessuno che scende, nessuno mai sale.

Sottile non città che reggi tutto su niente :
ogni retta poggia su se stessa,
ogni curva su se stessa,
assurdi equilibri spostati.
Luci opache le tue rare stelle,
il tuo sole è spirato.

Che altro ti resta se non l'uomo nudo
che io vedo ogni giorno
quel pazzo padrone,
poeta o predone che vive sull'ultima trave.
Si frega le mani poi ride, o non ride...
saltella leggero
dal trave a una curva
ma oggi l'ho visto tuffarsi nel vuoto
così d'improvviso
però non so dire
se urlasse o ridesse.

Qui il vento non soffia i rumori ma c'è il silenzio
che sa scrivere nell'aria ferma.
Sottile non città fra i tuoi perenni grigi sola.

sabato 19 novembre 2011

Laguna e gabbiani

Gabbiano su battigiaMi piace passeggiare lungo il mare durante le mezze stagioni. In questi periodi dell'anno non ci sono turisti e l'atmosfera è tranquilla, a volte quasi surreale nel suo silenzio assoluto.
Nei luoghi fuori mano, dove la laguna si affaccia al mare aperto e l'acqua salmastra si mescola all'acqua dolce dei fiumi, l'Isonzo, l'Isonzato ed il Tiel, la pace regna sovrana e la natura si esprime al meglio nel suo impercettibile movimento.
Questo è un piccolo paradiso per gli uccelli che qui trovano rifugio e non è raro incontrare stormi interi che fanno tappa durante il loro lungo viaggio migratorio.
Li osservo mentre cammino e respiro con tutti i miei sensi per imprimere nella memoria ogni dettaglio del panorama in cui sono immersa.

Tre gabbiani su acquaIl mare calmo, a volte così piatto da sembrare una lastra d'argento, sussurra lievemente ritirandosi piano piano nel movimento della risacca, quasi a non volersi far sentire per timore di rompere quell'incantesimo.
Ma eccoli lì, i gabbiani, pronti ad alzarsi in volo al minimo movimento e a lanciare i loro richiami ai compagni nel loro linguaggio a noi incomprensibile.
Sono magnifici nel loro candore e sono i veri padroni della costa, cioè di quel luogo che non appartiene né al mare né alla terra e pertanto è punto d'incontro tra mondi visibili ed invisibili. Loro, i gabbiani, probabilmente sanno bene come fare per entrare in contatto con gli spiriti degli elementi e forse per questo sono considerati messaggeri divini dalla Tradizione, oltre che simbolo di libertà. E non può essere diversamente, per capire basta guardarli volare alti sopra il mare, perfettamente a loro agio nel vento come tra le onde.


Gabbiano in voloHo una gran simpatia per i gabbiani, fin dai tempi in cui, ancora adolescente, ho letto per la prima volta la storia del gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach, libro cult che ha risvegliato il gabbiano latente che è in molti di noi. Sarò forse una sognatrice, ma ogni volta che vedo dei gabbiani, li guardo attentantamente perchè spero sempre che uno di loro sia il mio Jonathan Livingston.

Gabbiano su briccola"E' buffo. Quei gabbiani che non hanno una méta ideale e che viaggiano solo per viaggiare, non arrivano da nessuna parte, e vanno piano. Quelli invece che aspirano alla perfezione, anche senza intraprendere alcun viaggio, arrivano dovunque, e in un baleno. Ricordati, Jonathan, il paradiso non si trova né nello spazio né nel tempo, perché lo spazio e il tempo sono privi di senso e di valore." (da Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach)


Il Gabbiano Jonathan Livingston - Audiolibro


Il Gabbiano Jonathan Livingston - Audiolibro
Interpretato da Enzo Decaro
Richard Bach

venerdì 11 novembre 2011

Il Ponte dell'Arcobaleno

La leggenda del Ponte dell'Arcobaleno di cui non si conoscono le origini, è nota ai più, ma ugualmente la pubblico perchè mi piace e perchè ho sempre voluto credere che questo posto esista quando dei miei piccoli compagni di vita a quattro zampe mi hanno lasciata.
Ed è probabilmente vero, come mi è stato confermato da qualcuno che viaggia in altri livelli di realtà, o se preferite in altre dimensioni. Pare che questo posto sia così bello come lo si può immaginare leggendo il testo.

Ponte dell Arcobaleno
RAINBOW BRIDGE

Just this side of heaven is a place called Rainbow Bridge.

When an animal dies that has been especially close to someone here, that pet goes to Rainbow Bridge.
There are meadows and hills for all of our special friends so they can run and play together.
There is plenty of food, water and sunshine, and our friends are warm and comfortable.

All the animals who had been ill and old are restored to health and vigor; those who were hurt or maimed are made whole and strong again, just as we remember them in our dreams of days and times gone by.
The animals are happy and content, except for one small thing; they each miss someone very special to them, who had to be left behind.

They all run and play together, but the day comes when one suddenly stops and looks into the distance. His bright eyes are intent; His eager body quivers. Suddenly he begins to run from the group, flying over the green grass, his legs carrying him faster and faster.

You have been spotted, and when you and your special friend finally meet, you cling together in joyous reunion, never to be parted again. The happy kisses rain upon your face; your hands again caress the beloved head, and you look once more into the trusting eyes of your pet, so long gone from your life but never absent from your heart.

Then you cross Rainbow Bridge together....

Author unknown

Traduzione:
IL PONTE DELL'ARCOBALENO
C'e' un posto in Paradiso, chiamato "Ponte dell'Arcobaleno".
Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al ponte dell'arcobaleno. Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme. C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene.
Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi.
Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati. Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro...
Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.
Allora attraverserete,insieme , il Ponte dell'Arcobaleno.......
Autore Ignoto

venerdì 4 novembre 2011

Lo spreco alimentare

Villaggio di pasta formaggi e cerealiChe esista uno spreco nel settore alimentare è cosa risaputa, ma non pensavo che la situazione fosse così grave come risulta dai dati relativi ad uno studio fatto in Italia e che riporto parzialmente.
Da tenere a mente, nel leggere queste cifre, che per sprechi alimentari si intendono i prodotti scartati dalla catena alimentare (come ad esempio la parte che non viene raccolta nei campi o gli avanzi di produzione), in pratica i prodotti che hanno perso il loro valore commerciale, ma che possono ancora essere destinati al consumo umano.

- Complessivamente quello che viene scartato in Italia in un anno potrebbe dar da mangiare a 44,5 milioni di persone, espresso in cifre si parla di circa 37 miliardi di Euro, ossia il 3% del Pil

- Il 9% dell'ammontare è rappresentato dalla sola carne, pari a 244.252 tonnellate che vengono buttate via; la gestione di questi rifiuti genera un ulteriore spreco di circa 105 milioni di mc. di acqua, libera circa 9,5 tonnellate di anidride carbonica nell'aria a discapito nostro e dell'ambiente e se non bastasse va ad occupare, impoverendoli, 7.920 ettari di terreno, ovviamente tolti all'agricoltura. Senza contare il fatto che questo significa anche che un numero esorbitante di animali vengono allevati in condizioni pietose e sacrificati per nulla!

- Il 3,3% sono prodotti che rimangono nei campi per un valore di quasi 3,8 miliardi di Euro

- Per motivi puramente "estetici" gli ipermercati gettano giornalmente 250 Kg. di alimenti ancora buoni e in totale nella distribuzione si perde quanto sufficiente a ricavare più di 580 milioni di pasti in un anno

- Del cibo ritirato e non scaduto, solo il 4,4% raggiunge le persone in stato di bisogno

- Su base annua, 20 milioni di tonnellate di cibo edibile finisce nella spazzatura dalle case degli italiani e dai campi.

Mi fermo qui, credo sia più che sufficiente per rendere l'idea dell'impatto sociale, economico ed ambientale dello spreco alimentare. In realtà questi sono dati dell'anno scorso, ma nel frattempo non ci sono stati miglioramenti, semmai il contrario.
Ora non voglio fare la manfrina di come stia andando male il mondo o di quanto tutto questo sia sbagliato, certo è che dobbiamo tener presente che le risorse di Nostra Madre Terra non sono infinite e che siamo ormai quasi arrivati ad un punto di non ritorno, e qui mi riferisco ai modelli economici vigenti e conseguentemente all'etica accolta da noi occidentali ed ampiamente esportata nel resto del mondo.
Con questo non sto affermando che noi abbiamo in mano il potere di sfamare il mondo, prima di tutti i 10.000.000 di bambini sotto i 5 anni che muoiono di fame ogni anno (dati UNICEF), ciò nondimeno è giunto il momento di adottare costumi più sobri prestando maggiore attenzione alle nostre scelte di vita che devono ora più che mai prescindere dalle influenze mediatiche.
Se è vero che un terzo della popolazione mondiale sfrutta e spreca le risorse che dovrebbero servire a nutrire gli altri due terzi, è anche vero che andando avanti di questo passo non è lontano il tempo in cui due terzi della popolazione spariranno per permettere la sopravvivenza della specia umana. Un terremoto qua, uno tsunami là e Madre Natura si riprenderà quello che le appartiene con il contributo involontario delle multinazionali e di tutti quelli che agiscono spinti dall'avidità.

Riferimenti:
"Libro nero sullo spreco alimentare in Italia" a cura di Luca Falasconi e Andrea Segrè per Last Minute Market, società spinn-off della Facoltà di Agraria dell'Università di Bologna

La foto è un'opera del fotografo inglese Car Warner. Le case sono realizzate con formaggi, i banchi e i cesti con della pasta, cereali e legumi formano il resto della composizione.

sabato 29 ottobre 2011

Santolina

santolina chamaecyparissusQuesta pianta aromatica originaria dell'area del Mediterraneo è davvero poco esigente e di facile
coltivazione. L'unica cosa di cui necessita è un posto soleggiato in giardino, poca acqua, un po' di concime per una migliore fioritura e la protezione delle radici negli inverni più rigidi.
Ho letto in vari siti che la santolina chamaecyparissus si può coltivare anche in vaso, ma essendo una pianta perenne che arriva anche a 1 metro di altezza penso che in un vaso sia un po' sacrificata.
A parte le tecniche colturali di cui c'è abbondanza di informazione in rete, quello che mi interessa di questa pianta sono le sue proprietà officinali.

Ho scoperto la santolina chamaecyparissus per caso qualche primavera fa mentre acquistavo le solite piantine di basilico, salvia, rosmarino etc., per il giardino di casa, il primo giardino della mia vita. Il colore argenteo delle foglioline di quella pianta ha attirato la mia attenzione e trovandosi in mezzo alle aromatiche ne ho dedotto che doveva anche questa emanare un odore. Infatti il profumo di quella piantina a me sconosciuta mi ha portato alla memoria il ricordo di antiche fragranze domestiche, l'odore fresco della biancheria della nonna ed è stato amore a prima vista!

In seguito ho cercato informazioni sui suoi impieghi e mi ha stupito il fatto che molti testi sulle piante aromatiche e officinali passano dal sambuco alla santoreggia, saltando la santolina. Fatto strano se si considera che in Italia è un ingrediente di molti piatti della cucina tradizionale e che da tempi remoti la pianta essiccata è stata utilizzata per profumare l'aria.

Ho fatto qualche ricerca ed ho scoperto delle cose interessanti.
La santolina ha proprietà antisettiche, antibiotiche, disintossicanti e sedative.fiore di santolina chamaecyparissus
Si usano i semi e le sommità fiorite per preparare infusi e decotti benefici in caso di problemi digestivi e di coliche in quanto facilita il funzionamento dell'apparato gastrointestinale, depura le reni ed ha azione antispasmodica.
E' antelmintica quindi utile per combattere i parassiti intestinali mentre per la sua azione antisettica va bene per disinfettare le ferite e le punture di insetti su cui ha anche un'azione antipruriginosa.
Un altro impiego importante della santolina chamaecyparissus è quale sedativo nei casi di ansia,
insonnia e anche depressione.
L'olio essenziale ricavato dai fiori della santolina viene applicato sulla pelle per alleviare i sintomi di natura nervosa.
Per un effetto calmante sono da provare alcune gocce dell'olio essenziale nel diffusore di essenze.
Davvero una pianta benefica, tuttavia esistono delle raccomandazioni riguardo al suo uso interno per cui, prima di iniziare ad assumerla è necessario il parere di un esperto.

Personalmente utilizzo la santolina per combattere la presenza in casa di insetti. I rametti nella biancheria, oltre a profumare, allontanano le tarme e l'olio essenziale nel diffusore non è gradito dalle zanzare ed da altri insetti.

pesciolino argentoMa soprattutto per me la miglior scoperta è il fatto che allontana i fatidici pesciolini d'argento (Lepisma saccharina) che ogni tanto trovo tra i miei libri. Ne sto sperimentando l'effetto mettendo delle foglie essiccate tra le pagine dei libri e, se anche voi avete libri, cartoline e/o francobolli a rischio, vi consiglio di provare.

giovedì 20 ottobre 2011

Autunno

È ormai autunno inoltrato.
L'autunno, stagione in cui la natura cambia i suoi colori e il verde assume le tonalità del sole che tramonta, un ultimo saluto prima del riposo invernale.
Giallo come la vita che sorride e rosso come un grido di passione.
Il sole comincia a lasciare spazio a pioggerelle e cieli grigi che si alternano al profondo azzurro dei mesi passati.
Un velo di malinconia si fa sentire guardando i tramonti che incalzano le ore del pomeriggio e sembrano dire che è tempo di rientrare.
Ma è anche tempo di raccolta dei frutti della terra: un grande dono della Natura che anticipa il Suo silenzio.

I fiori, si sa, non amano il freddo e allora in questo periodo che invita al raccoglimento, voglio fissare nei miei occhi e nel mio cuore i colori della primavera con queste poche foto della rinascita nel mio giardino.


Violette
Rose
Rose
Viole del pensiero

lunedì 10 ottobre 2011

La marcia degli elefanti

elefanteVi chiedo di unirvi alla Marcia degli elefanti, la campagna promossa dall' International Fund for Animal Welfare (IFAW) per opporsi al commercio dell'avorio.
Ogni anno migliaia di elefanti vengono massacrati solo per ricavarne l'avorio ed è tempo di dire basta a questa inutile carneficina.
Per partecipare cliccate sulll'elefantino qui in alto e si aprirà la pagina dell'IFAW.

sabato 17 settembre 2011

Sophie

SophieLunedi' 12 settembre 2011 - ore 19.30
La mia dolce Sophie è volata sul Ponte dell'Arcobaleno.
Se n'è andata in punta di piedi, così come era entrata nella mia vita, in silenzio.
Al suo posto ora c'è un vuoto, fuori e dentro di me. E fa male al cuore, alla testa, a tutto il mio essere.
Milou e Maxim si stringono a me quasi a volermi confortare e mi guardano con occhi tristi e increduli. Non sanno parlare, ma hanno capito che la loro compagna non tornerà.

Sophie dormeSophie, voglio ricordarti felice mentre correvi con le orecchie al vento, spensierata e ignara che poco tempo dopo la tua vita sarebbe cambiata. Voglio ricordare la tua timidezza e la tua umiltà quando sei arrivata a casa mia dopo la reclusione al canile. Ma soprattutto voglio ricordare i primi segni di affetto nei miei confronti quando hai capito che con me eri al sicuro.

Sophie correCiao piccola mia, ci rivedremo un giorno, ma fino ad allora ho chiesto ad un Angelo di vegliare su di te.

sabato 30 luglio 2011

Sull'amicizia

mondo fioritoL'amicizia è un sentimento molto importante e forse uno dei più elevati quando supportato da un vero senso dell'altruismo.
Gli amici sono quelle persone che ci stanno accanto e che non ci abbandonano nei momenti difficili. Sono quelle persone che solo con la loro presenza riescono a portare un raggio di Sole in una giornata buia.
Forse qualcuno penserà che c'è anche la famiglia, ma in realtà sono molti quelli che, per vari motivi, non hanno più una famiglia o addirittura non l'hanno mai avuta. L'unico legame affettivo che rimane è quello con gli amici che rappresentano il migliore antidoto contro la solitudine.

Come recita il proverbio: "Chi trova un amico, trova un tesoro". E questa è una grande verità perchè non tutte le persone che ci circondano sono dei veri amici. Molti sono semplicemente dei compagni di ventura che si fanno vivi solo nelle occasioni felici, altri sono degli opportunisti che cercano qualcosa da noi, altri non sanno cosa sia la vera amicizia e altri ancora amano circondarsi di molta gente al solo scopo di autocelebrarsi.
Il problema è che a volte non riusciamo a distinguere tra i vari livelli di rapporto che esiste con chi frequentiamo.
Capita di offrire la nostra amicizia a chi in realtà non la vuole o non sa che farsene, o di dare fiducia per poi sentirsi traditi, o di rendersi conto di avere scelto delle amicizie sbagliate per noi.
I rapporti comunque non sono mai lineari, neanche con gli amici di lunga data, un po' perchè si cambia nel corso della vita, un po' perchè ci sono sempre i cosiddetti incidenti di percorso. Tipico è il subire un torto al quale a volte non sappiamo come reagire nel senso di decidere se chiudere l'amicizia o trovare un modo per metterci su una toppa.
Solo la nostra esperienza di vita ci guida nel risolvere queste faccende: a volte facciamo la cosa giusta, a volte riusciamo solo a peggiorare la situazione. L'importante, come in tutte le cose, è metterci il cuore e non lasciarsi travolgere dal proprio ego. Se è vera amicizia, sopravviverà a tutte le intemperie della vita!

Bisogna però anche considerare che la nostra vita è fatta di passaggi, o di stadi, come preferite chiamarli. Incontriamo delle persone perchè esse appartengono a uno specifico momento della nostra esistenza e quando questo finisce, anche il rapporto giunge al suo epilogo. Nessuna meraviglia quindi che delle persone che frequentavamo regolarmene e con cui avevamo magari anche un buon rapporto di confidenza, improvvisamente e senza motivo apparente siano sparite dal nostro scenario. E' evidente che si è esaurito il motivo per cui tra noi esisteva una forma di scambio.
In questi casi non ci sono cocci da raccogliere, bisogna solo aspettare con la porta aperta per accogliere le nuove persone che ci accompagneranno per un altro pezzo del nostro viaggio qui sulla Terra.
E soprattutto bisogna mantenere la leggerezza dello Spirito nella consapevolezza che tutto è relativo e soprattutto che alla fine del viaggio ci ritroveremo comunque tutti insieme.

mercoledì 9 marzo 2011

Onu: «La dieta vegana salverà il mondo» - LIBERAZIONE.IT

Non ho potuto esimermi dal diffondere questo articolo, già pubblicato su un blog amico, perchè a mio parere l'argomento è decisamente importante e deve portare a una profonda riflessione sullo stile di vita suggerito dalla nostra società e che molti seguono senza però conoscere quelle che potranno esserne le conseguenze per le generazioni a venire.

Gli allevamenti causano deforestazione e emissione di gas

Le Nazioni Unite per la prima volta indicano la transizione verso una dieta priva di prodotti animali come la via da seguire per risolvere i problemi ambientali e alimentari che affliggono il pianeta.
L’inedita presa di posizione, che ricalca ciò che molte associazioni animaliste e ambientaliste dicono da tempo, quando sottolineano le buone ragoni non solo etiche, ma anche ecologiche, per passare a una dieta vegan, si leggono nell’ultimo rapporto diffuso dall’Unap, il Programma Onu per l’ambiente, pubblicato lo scorso due giugno. Nelle conclusioni dello studio dal titolo ”Assessing the environmental Impacts of Consumption and Production”, gli scienziati mettono in guardia sui rischi della prospettiva in cui all’incremento in corso della popolazione mondiale corrisponda un aumento dei consumi di carne, pesce, latte e uova, che avrebbe conseguenze ambientali devastanti prevenibili solo con un drastico cambiamento delle abitudini alimentari mondiali e la rinuncia all’utilizzo, da parte di tutti, dei prodotti animali.
Secondo le proiezioni pubblicate quest’anno dalla Fao, infatti, l’attuale modello culturale e la diffusione del consolidato stile di vita occidentale porterà la produzione di carne a più che raddoppiare entro il 2050 (arrivando dagli attuali 228 milioni di tonnellate a 463 milioni).
Senza un’inversione di tendenza, si tratterà di un vero e proprio disastro ambientale i cui effetti sono calcolabili già adesso, visto che l’insostenibilità dell’attuale modello emerge da tutti i dati messi in evidenza nei rapporti dell’ organizzazione intergovernativa, senza che però da questa consapevolezza siano scaturite mai concrete iniziative politiche.
Il rapporto Onu indica la zootecnia tra le prime voci delle priorità da affrontare nel prossimo futuro, riconoscendo l’allevamento degli animali come una delle cause primarie all’origine dell’inquinamento e del riscaldamento globale, che provoca all’ambiente più danni rispetto alla produzione di materiali per l’edilizia, come sabbia e cemento e materiali come plastica e metallo, e sottolinea che le coltivazioni per i mangimi animali sono dannose come il consumo di combustibili fossili.
Ma la zootecnia è, soprattutto, uno degli ambiti in cui è maggiore lo spreco delle risorse. In termini strettamente energetici, infatti, come spiega dettagliatamente il Neic (Nutricion ecology International Center), l’allevamento degli animali ”da reddito” è uno degli investimenti meno proficui e gli animali sono come ”fabbriche di proteine alla rovescia” poiché il funzionamento del loro metabolismo fa sì che il capitale investito nella produzione di carne sia poi restituito in modo drasticamente più basso.
Basti pensare che servono 25 kcal di cereali per ottenere un solo kcal di carne bovina, 11 volte più rispetto all’energia necessaria per la produzione di grano, che ammonta a 2,2 kcal circa. E il rapporto è di 57:1 per la carne di agnello, 40:1 per quella di manzo, 39:1 per le uova, 14:1 per il latte e la carne di maiale, 10:1 per il tacchino, 4:1 per il pollo.
E mentre il settore zootecnico consuma le calorie che potrebbero sfamare le popolazioni del sud del mondo, fa anche peggio con l’acqua che porta via, visto che, oltre all’8% di acqua potabile mondiale che serve ad abbeverare direttamente gli animali reclusi negli allevamenti, è enorme la quantità necessaria per coltivare i foraggi che li nutrono.
A conti fatti, per ottenere un chilo di manzo da allevamento intensivo si sprecano duecentomila litri d’acqua a fronte dei duemila che bastano, ad esempio, per la stessa quantità di soia dal valore nutritivo comparabile.
Se poi si pensa che allevare gli animali produce più emissioni di gas serra rispetto al settore dei trasporti e ben il 64% dell’ammoniaca totale, che concorre all’acidificazione degli ecosistemi e alle piogge acide, è chiaro come la zootecnia contribuisca anche a complicare gli sforzi per la conservazione della biodiversità. Secondo l’ultimo rapporto Fao il 10% delle specie protette rischiano l’estinzione per cause riconducibili direttamente gli allevamenti intensivi, perché il 26% delle terre libere dai ghiacchi è destinato all’allevamento e soggetto a deforestazione e erosione, mentre le deiezioni animali, prodotte in quantità che i terreni non sono in grado di smaltire, contaminano gravemente gli ecosistemi acquatici.
Cambiare le cose, però, stavolta, è alla portata di tutti. Negli ultimi paragrafi del rapporto Onu, nel capitolo sui consumi, gli scienziati indicano chiaramente la via da seguire, sottolineando quanto sia diretto il rapporto tra dieta e salvaguardia del pianeta e come scegliere i prodotti animali comporti un ben maggiore impatto rispetto ai prodotti vegetali. Poche volte come in questo caso la responsabilità di salvare il mondo passa in concreto dalle scelte quotidiane.

Leonora Pigliucci

giovedì 17 febbraio 2011

Human Planet - BBC One

Magnifiche immagini da guardare, se possibile, in HD!
Lascio a ognuno le proprie riflessioni.