lunedì 1 febbraio 2010

Boschi incantati

Appunti da una conversazione con il mio amico Andrea

Si parla di trasformazione interiore nel coraggio di affrontare le sfide e l'ignoto. Il bosco è la sfida, la poesia è un invito a raccoglierla e a provarci.
La via nel bosco è un simbolo.
All'inzio il viaggiatore che sfida l'ignoto, apparentemente da solo, vede solo la paura: paura di non farcela, paura di non avere abbastanza tempo o mezzi. E questa paura si manifesta nei mostri che la rappresentano.
Nell'illustrazione c'è la continuazione del viaggio: una volta affrontato il passo iniziale, man mano che si avanza nel percorso si cominciano a vedere altre cose, prima invisibili. Le paure si trasformano e la realtà appare: lo spirito del bosco che ti indica il percorso.
La strada nel bosco è l'archetipo, i simboli che si leggono sono in relazione con la scoperta ed il colloquio con la divinità.
Alla fine, dopo la sfida e la dimostrazione di coraggio, il viaggiatore incontra la divinità e acquista il potere dal e nel rituale insegnato dai simboli.
I simboli sono il messaggio.

Foresta bluTHE WOODS OF WESTERMAIN

Enter these enchanted woods,
You who dare.
Nothing harms beneath the leaves
More than waves a swimmer cleaves.
Toss your heart up with the lark,
Foot at peace with mouse and worm,
Fair you fare.
Only at a dread of dark
Quaver, and they quit their form:
Thousand eyeballs under hoods
Have you by the hair.
Enter these enchanted woods,
You who dare.

George Meredith (1828-1908)

Traduzione:
I boschi di Westermain
Entra in questi boschi incantati, - tu che ne hai l'ardire. - Niente fa male sotto le foglie - Più delle onde che il nuotatore fende. - Lancia il tuo cuore lassù con l'allodola, - Camminando in pace con il topo e il verme, - sereno è il tuo viaggio. - Solo per timore del buio - Trema, ed essi lasceranno la loro forma. - Migliaia di occhi sotto i cappucci - ti prendono per i capelli. - Entra in questi boschi incantati, - tu che ne hai l'ardire.

2 commenti:

  1. Io ho intitolato il mio blog La Foresta Incantata, dal libro di Mary Stewart, la cui dedica è proprio questa stupenda poesia di Meredith
    :-)

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  2. Ho trovato il tuo blog tempo fa proprio perchè cercavo in rete una traduzione di questa poesia e devo dire che il tuo blog mi è piaciuto molto!

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